Schede primarie

Nel corso dei viaggi, la piccola camera o il telefonino di Pippo Delbono catturano momenti unici, incontri ordinari o straordinari. Da una camera d'albergo a Parigi ad un'altra a Budapest, i percorsi intrecciano un tessuto del mondo contemporaneo. Insieme a tutti questi testimoni, alcuni famosi, altri no, che dicono o danzano la loro visione dell'universo. A volte la camera agisce di nascosto. A volte riprende gli attimi che precedono una catastrofe - come il terremoto de L'Aquila. Oppure il dopo, come a Birkenau. Gli incontri (con sua madre, gli amici, gli estranei) sono altrettante immagini del mondo di ieri, di oggi, di domani. Un mondo che qualcuno racconta attraverso la musica (come il compositore e violonista Alexander Balanescu) o il gesto (come Marie-Agnès Gillot, danzatrice étoile de l'Opera di Parigi), oppure attraverso le parole (come l'attrice Irène Jacob) o il silenzio (come Bobò, lo storico attore sordomuto di Delbono, o come l'artista Sophie Calle e l'attrice Marisa Berenson). Da un'immagine all'altra, da un testo all'altro, da uno spazio all'altro, la camera ci parla dell'amore. Della poesia. E della carne. Con ciò che comporta di passione, ombra, dolore, tragedia e umorismo.