Schede primarie

Nel 1990 sette giovani ballerini si uniscono alla pop star Madonna, nel suo tanto discusso tour mondiale. Pazzi, pieni di talento e poco più che ventenni, i ballerini si imbarcano nel viaggio di una vita. Il loro percorso viene immortalato in 'A Letto Con Madonna', uno dei documentari più visti di tutti i tempi.
Proclamandosi madre dei suoi sei ballerini gay e dell'etero Oliver, Madonna usa il film per prendere posizione sui diritti gay, sulla libertà d'espressione e sulla lotta contra l'AIDS. Gli appariscenti ballerini di Madonna diventano icone della libertà sessuale, ispirando le persone di tutto il mondo ad essere se stesse. Nel pieno dell'epidemia dell'AIDS e nel periodo successivo all'era conservatrice di Reagan, "A Letto Con Madonna" introduce al pubblico dei personaggi gay straordinari ed audaci che amano divertirsi. Il film è all'avanguardia e mostra due uomini che si baciano appassionatamente durante la famosa scena del Truth or Dare (il gioco Obbligo o Verità). Madonna, decisa a spingersi oltre i limiti, difende ferocemente il film: "Se continui a sbattere le cose in faccia alla gente, alla fine, forse riescono ad accettarle". Il messaggio è arrivato: ancora oggi i ballerini ricevono lettere di ringraziamento da persone di tutto il mondo che ricordano come il film abbia cambiato la loro vita.
Anche se centrali al messaggio di Madonna, i ballerini non lo "vivevano". Infatti, Gabriel non era per niente orgoglioso di essere gay. Dopo aver fallito nel suo tentativo di persuadere Madonna a tagliare la scena del bacio, che avrebbe rivelato la sua omosessualità alla famiglia e agli amici, le fece causa. Qualche anno dopo, il ventiseienne morì di AIDS, la malattia che lo aveva chiuso nel silenzio della vergogna. E Gabriel non era l'unico: Carlton - grande, audace ed unico ballerino al quale era stato affidato il compito di sollevare l'icona pop - era sieropositivo e quasi crollò sotto il peso del segreto che portava in tour. Anni passati a dover fingere e a dire bugie, stravolgono la sua vita ancora oggi. Un terzo ballerino, nasconde ancora oggi una parte importante di sé ed ora vuole finalmente rivelarsi. In Strike a Pose vediamo i ballerini impegnati in un nuovo viaggio. Per la prima volta ci raccontano quant'è stato difficile vivere la vita libera ed emancipata che promuovevano sul palco. Le loro incredibili storie, raccontano come la paura di essere giudicati dagli altri limiti e renda difficile accettarsi quando ci si sente diversi. Venticinque anni dopo il tour e il film, che segnarono tanto la cultura pop e gay quanto le loro vite, i ballerini, le loro storie drammatiche e i loro movimenti intensi ci ispirano ancora una volta. 'Express Yourself'- Cosa ci vuole veramente per esprimersi?