Schede primarie

Rudolf Jacobs era un capitano della marina da guerra tedesca durante la seconda guerra mondiale. Distaccato dopo l'8 settembre 1943 sulle coste liguri, visse in una villa sulle alture di Lerici, da dove diresse la costruzione delle difese a mare contro un temuto sbarco angloamericano. Di origini borghesi, era nato nel 1914. Chi lo conobbe dice che fosse alto, ossuto, gentile, con una buona conoscenza della lingua italiana. Nei paesi circostanti presto si vociferò di un tedesco che sequestrava derrate alimentari agli accaparratori per distribuirle alla popolazione affamata. I partigiani delle SAP presero a sorvegliarne i comportamenti, fino a quando gli fu fatta giungere notizia delle ruberie commesse dai fascisti che dirigevano una cooperativa alla quale erano affidati i bunker costieri. Jacobs ne allontanò i dirigenti, accettando di sostituirli con il fascista moderato che le SAP gli avevano proposto. Quando rivelò la sua scelta di collaborare con la Resistenza sapeva di prenotare un incontro con la morte? Certamente sì. Ma è anche lecito pensare che desiderasse espiare la colpa insopportabile di essere stato, anch'egli, strumento dello sterminio nazista. Il fallimento dell'attentato a Hitler, da parte di von Stauffenberg, il 20 luglio 1944, e la convinzione che moglie e due figli fossero periti sotto i bombardamenti di Amburgo, furono la spinta decisiva. Battersi contro uno stato totalitario, per il futuro democratico dell'Europa, gli parve passaggio obbligato…