Il film racconta la vera storia del triestino Almerigo Grilz, “inviato di guerra
indipendente” (così amava definirsi), a cui il mondo stava stretto. Dopo gli anni
giovanili di militanza politica, con i suoi amici Gian Micalessin e Fausto Biloslavo decide negli anni ’80 di fondare l’agenzia stampa “Albatross". Armato della sua grande passione di conoscere il mondo e raccontarlo, convinto della necessità di documentare i conflitti ignorati, Grilz è sempre in giro con la sua telecamera, in Medio Oriente, Asia e Africa, dove nell’87 – in Mozambico – trova la morte a 34 anni.