Roberto Minervini nasce nel 1970 a Fermo, piccola città industriale delle Marche.
Le sue origini sono piuttosto modeste: la madre è impiegata comunale e il padre agente di commercio ma è grazie a loro se fin da piccolo familiarizza con l’arte.
Fondatori di una compagnia teatrale chiamata “Voltiamo Pagina”, Roberto segue i genitori in piccole tournée nel fermano assistendo alla messinscena di alcune delle opere più all’avanguardia del momento (come i lavori di Eugene Ionesco).
Tuttavia, a causa di problemi economici, a 14 anni è costretto a decidere se iniziare a lavorare nei calzaturifici della zona o proseguire gli studi per provare ad avere maggiori opportunità in futuro.
Decide di continuare a studiare e si iscrive all’Istituto Tecnico Industriale, specializzazione Informatica e successivamente alla Facoltà di Economia e Commercio. Per pagarsi gli studi lavora come assicuratore e fa lavoretti stagionali in Italia, Spagna e Inghilterra.
Finita l’Università, a causa del poco lavoro in Italia e del suo crescente desiderio di andare all’estero, decide di trasferirsi a Madrid in cerca di un impiego. Dopo sei mesi di stage non retribuiti, viene assunto dalla Camera di Commercio Italiana a Madrid. Contemporaneamente viene coinvolto nella scena musicale locale, prima come cantante in diverse rock band e poi come producer (è stato co fondatore di un’etichetta discografica). Lavora inoltre come critico cinematografico freelance per svariati siti spagnoli.
A Madrid conosce quella che diventerà poi la sua compagna (e adesso moglie, dopo 18 anni), una cittadina americana, con la quale, senza esitazione, appena qualche mese dopo, si trasferisce a New York. Lì inizia nuovamente la ricerca di un lavoro fino a quando viene assunto come consulente finanziario. In quel periodo lavora senza interruzione trovando però il tempo per avvicinarsi al mondo audiovisivo. Inizia a girare videoclip, cortometraggi, e a creare progetti fotografici per l’esigenza di ritagliarsi uno “spazio creativo”.
L’opportunità di cambiare vita arriva in un modo drammatico e inaspettato. Otto giorni dopo l’11 settembre, Roberto perde il lavoro, insieme ad altre centinaia di persone. Viene ritenuto una “vittima indiretta dell’11 settembre” e per questo risarcito con 18 mensilità di stipendio. Con quei soldi si iscrive a un Master in Media Studies alla New School Univeristy. Durante gli studi, approfondisce le conoscenze della teoria e critica cinematografica e si forma come documentarista e fotoreporter, collaborando con autorevoli artisti come John Waters, D.A. Pennebaker e David Turnley (vincitore del premio Pulitzer nel 1990 dedicato al fotogiornalismo).
Dopo aver completato il Master nel 2004, vorrebbe partire come reporter di guerra ma il progetto, non compatibile con la sua vita familiare, viene accantonato e decide pertanto di continuare la carriera accademica. Inizia il dottorato in Storia del cinema all’Università autonoma di Madrid e dopo poco accetta una cattedra nella Filippine dove insegna Regia e Scrittura di Documentari alle Università San Beda e la Salle di Manila e alla International Film Academy of Film and Television di Cebu City. Ama il suo lavoro ed è molto affascinato dalla nascente scena cinematografica locale a cui vorrebbe dare il suo contributo.
Tuttavia nel 2007 sua suocera si ammala e per assisterla è costretto a tornare negli Stati Uniti, a Huston in Texas, con la moglie.
Ancora una volta, suo malgrado, Roberto cambia lavoro e si reinventa.
Inizia a lavorare in una piccola impresa immobiliare specializzata in ristrutturazione di hotel e presto, con la moglie, fonda un’impresa di costruzione e ristrutturazione specializzata in edilizia eco sostenibile. Nel frattempo si fa conoscere dagli artisti e dalle altre comunità locali, dai contadini ai vaccari, ai motociclisti.
Due anni dopo, Roberto invita in Texas Diego Romero, un direttore della fotografia collega nelle Filippine, per fare un film ispirato alla vita delle persone del luogo. Diego e Roberto, insieme a sei loro ex studenti, iniziano a girare “The Passage”, scritto da Roberto insieme alla moglie Denise.
Denise, Roberto e Diego non si guardano indietro, anzi: filmano due nuovi capitoli della Trilogia del Texas (“Low Tide" del 2012, “Stop The Poundig Heart” nel 2013) e “Lousiana: The Other Side”.
I suoi film sono stati presentati e premiati in alcuni tra i maggiori festival del mondo: Cannes, Venezia e Rotterdam, tra gli altri.
“Stop The Pounding Heart – Trilogia del Texas, Atto III”, ha fatto parte della Selezione ufficiale (Fuori concorso) del Festival di Cannes nel 2013 e ha ottenuto moltissimi riconoscimenti, tra cui il Premio Speciale della Giuria per il Miglior Documentario Internazionale al Torino Film Festival nel 2013 e il David di Donatello come Miglior Documentario nel 2014.
Attualmente Roberto Minervini vive a Huston con la sua famiglia ma non esclude sia giunto il momento per aprire un nuovo capitolo della loro vita.