Figlio di Giancarlo Sbragia ed Esmeralda Ruspoli, inizia a lavorare in teatro con suo padre nella prima metà degli anni settanta. Successivamente, sempre a teatro, è diretto da Giorgio Strehler e da Sergio Rubini. Debutta come attore cinematografico nel 1974, nel film "Nipoti miei diletti" di Franco Rossetti, a fianco di Adriana Asti. Successivamente interpreta, fra gli altri, "Ritratto di borghesia in nero" (1977), di Tonino Cervi, "Il caso Moro" (1986) di Giuseppe Ferrara, "Storia di ragazzi e di ragazze" (1989) di Pupi Avati, e "L'avaro" (1990), per la regia di Tonino Cervi, con Alberto Sordi e Laura Antonelli.
A partire dagli anni ottanta inizia a lavorare in film per la televisione e sceneggiati come "Vita di Antonio Gramsci" (1981), "Delitto e castigo" (1983), "Nata d'amore" (1984). Negli anni novanta partecipa alle serie televisive "Il maresciallo Rocca" (a partire dal 1996, nel ruolo del Procuratore Gennaro Mannino) e "Un prete tra noi", e alla miniserie TV "Il conte di Montecristo" (1998).
Negli anni duemila si è imposto anche a livello internazionale per aver partecipato a importanti produzioni americane destinate al grande schermo, come "The Golden Bowl" (2000), "La passione di Cristo" del 2004 di Mel Gibson, e "Ocean's Twelve" (2004) di Steven Soderbergh, nel ruolo del commissario Giordano.
Tra i film italiani più recenti "Diaz - Don't Clean Up This Blood", regia di Daniele Vicari (2012); "Buongiorno papà", regia di Edoardo Leo (2013) e "Il colore nascosto delle cose", regia di Silvio Soldini (2017)
È attivo anche nel doppiaggio avendo dato voce a Matthew Modine nel film di Stanley Kubrick "Full Metal Jacket", così come a Geoffrey Rush nei film "Shine", " Figli della rivoluzione" e "Shakespeare in Love".